Dopo un lungo viaggio, i tre Re Magi dall'Oriente arriveranno questa sera a Betlemme per vedere il bambino Gesù e portargli in dono incenso, oro e mirra. Una stella li ha guidati fino in fondo. Chissà se era il La stella di David, simbolo del popolo ebraico.
Magen David, Shield of Solomon o Seal of Solomon è un poligono esagonale formato da due triangoli equilateri; simboleggiano un verso molto apprezzato dagli ebrei perché esprime il rapporto con Dio. Pertanto, un triangolo punta verso l'alto e l'altro verso il basso, rappresentando il alleanza suggellata tra Dio e Abrahamo.
I suoi dodici piccoli punti rappresentano le dodici tribù del popolo ebraico; l'esagono regolarmente rinchiudono, come si accampavano nel deserto e al centro del quale c'era il santuario dei sacerdoti.
A sua volta è un file stella polare del popolo ebraico verso la terra promessa. Un simbolo del sionismo.
Origini ed evoluzione della Stella di David
Sebbene appaia già nelle costruzioni nel terzo secolo, non era uno dei simboli più rappresentativi del giudaismo ma era originariamente usato dai cabalisti per la magia poiché è considerato un amuleto di protezione molto potente.
Secondo le leggende, è legato al sigillo di Salomone, un anello magico con una stella a cinque punte che usava per controllare i demoni e in cui era inscritto il vero nome di Dio. Era considerata una delle espressioni simboliche della pietra filosofale.
È anche identificato con uno scudo magico indossato dal Re David e che lo proteggeva dai suoi nemici così come dall'anima umana formata dal conscio e dall'inconscio simboleggiati dal fuoco e dall'acqua dei triangoli equilateri. È nel Medioevo quando iniziò ad essere utilizzato in numerosi oggetti, divenendo infine il simbolo degli ebrei, facendone addirittura parte Bandiera nazionale. È comune vederlo tra i non ebrei come un tatuaggio che protegge dagli esagoni. È un simbolo interessante, anche se in quel caso preferirei un tatuaggio del simbolo del pentagramma di cui parlerò il giorno dopo.
Gesù il Nazareno era un profeta simile a Mosè, vedere Dt.18.18 e Mt.13.54 a 58; in Gv. 3.6, si dice: "ciò che è nato dalla carne è carne", questo riguardo a Gesù è carne o della natura nient'altro : Lo Spirito che discese dal cielo, secondo Gv. 1.32-14, quell'Essere Divino è lo stesso Angelo che era con Abramo, Isacco e Giacobbe; ed è l'Io Sono che era con Mosè; vedere Gv. 8.24-58 e Gv. 13.16-17: Quando Gesù il Nazareno parlò del Padre o di Colui che mi ha mandato, si riferiva all'Angelo o Spirito che era rimasto in lui: Nella Parola di Gesù Cristo a volte l'uomo Gesù parlò e in altre occasioni lo Spirito ha parlato di Yahveh Dio, vedere Gv. 12.28; Gv. 12.49-44; Gv. 5.24; Gv. 14.10; Gv. 8.54-55; ecc.